Teramo - Niente è più faticoso e, a lungo andare, più esasperante, dello sforzo quotidiano per credere in cose che quotidianamente diventano più incredibili. La verità reale è sempre inverosimile. Così al rintocco del campanone non è calato il sipario sul Teramo calcio. Di conseguenza non partono i titoli di coda. Siccome è una storia di conti mi piace ricordare quanto ha scritto Paolo Crepet che ha detto."L’essenziale non lo si coglie quando i conti tornano, ma soltanto quando il sipario cala all’improvviso e non resta che una platea vuota e ci si sente immensamente soli." Non la platea ma uno stadio enorme, uno stadio che dall'anno della inaugurazione ha gioito solo con la B conquistata sul campo e poi l'urlo è rimasto in gola per quel brutto pasticcio di Savona. Quella maledizione datata avrebbe avuto la sua vittima sacrificale. Il Teramo. Il caso è chiuso dimentichi. Ed è pazzesco. D'accordo abbiamo altri problemi (covid, guerra, energia, bollette, angoscia per domani, razionamento dell'energia, blocco delle caldaie e forse anche l'invasione delle cavallette) ma ci avete provato a strapparci il pallone dalle mani. Il diavolo riesce in tempo a stoppare l'ascensore per l'inferno. Riparte in Lega pro. Come? Lo vedremo. Tanto domani è un altro giorno. Ora spazio per quelli che vorranno, ai processi. Oltre a quelli penali già in itinere, ci sono quelli sportivi. E' stato davvero un giugno caldo. Ma si sapeva che le stagioni non sono più quelle di una volta. "Un'estate è sempre eccezionale, sia essa calda o fredda, secca o umida. (Gustave Flaubert).
Il cronista matusa