Teramo - "Neanche il tempo di finire di contare le schede per il referendum su lavoro e cittadinanza, la PUREM di Castellalto con una pec comunica la chiusura e 48 licenziamenti, senza alcun incontro con le parti sociali, senza alcuna spiegazione alle lavoratrici e ai lavoratori.
È il lavoro che diventa merce!
Assistiamo ad un paradosso: i lavoratori diventano target da abbattere per tutelare i margini aziendali. Manca una visione che riconosca il loro ruolo centrale nel sistema produttivo e nel tessuto sociale dei territori. La crescente crisi industriale dovuta anche ai costi energetici e della riduzione della domanda sono aggravate dall’assenza di strategie nazionali e regionali per rilanciare il settore.
Non esiste un vero piano industriale nazionale né risposte concrete declinate sui territori. L'assenza di strumenti pubblici per sostenere le imprese e contenere i costi penalizza i lavoratori e i territori.
Le imprese non possono limitarsi a tagliare occupazione come prima scelta, ma serve un dialogo aperto strategie alternative come investimenti in formazione e riconversione o riduzioni temporanee dell'orario per evitare licenziamenti.
Eppure, la Purem, nonostante la crisi del settore, ha registrato utili e raggiunto i budget previsti, ma è anche la stessa azienda che aveva disertato il tavolo provinciale e, poi, chiuso in un nulla di fatto il tavolo regionale convocato dall’allora assessore Quaresimale.
Dove sono andate a finire le commesse che avrebbero dovuto garantire almeno i prossimi 10 anni?
Per queste ragioni, il PD di Castellalto, il PD provinciale e regionale, presenti questa mattina davanti la fabbrica per esprimere solidarietà e sostegno ai lavoratori e ai sindacati, chiedono al Presidente della Regione Abruzzo e all’Assessora regionale al Lavoro l’immediata convocazione della multinazionale ad un tavolo di confronto con le OO.SS.
Si esprime, infine, grande preoccupazione che la chiusura della multinazionale possa avere un effetto domino sulle altre aziende che incidono sul territorio di Castellalto. Un territorio, quello della Valle del Tubo, che soffre la drammatica mancanza di politiche industriali nazionali e regionali".