Teramo - Approvata con voto unanime dell’intero Consiglio regionale la risoluzione a firma del vice capogruppo del Pd, Dino Pepe, che ha come obiettivo quello di salvaguardare e difendere la denominazione del Montepulciano d’Abruzzo. “A livello ministeriale”, ha dichiarato Dino Pepe, “è in discussione il decreto ‘etichettatura’ che, cosi come proposto, rischia di mettere in serio pericolo il settore vitivinicolo abruzzese. La mia risoluzione, che ha avuto un consenso unanime da parte di tutti i gruppi politici e dei colleghi consiglieri, ha proprio l’intento di chiedere al Governo nazionale e al ministero dell’Agricoltura di invertire la rotta è consentire l’utilizzo del termine ‘Montepulciano’ per le sole denominazioni (DO – DOCG) riconosciute per la regione Abruzzo. Questo” ha evidenziato ancora Pepe “è un argomento molto importante e delicato che, in questa particolare fase storica per la viticoltura regionale, potrebbe risultare particolarmente impattante in termini negativi. Il decreto in questione, cosi come proposto introdurrebbe, di fatto, una liberalizzazione dell'uso dei vitigni in etichetta, senza alcuna eccezione. Questo non è accettabile e va tutto a discapito della peculiarità delle nostre colture e dei traguardi raggiunti dal nostro vino. Nel documento proposto e approvato chiediamo un impegno formale al Presidente della Regione Marco Marsilio e all’Assessore Emanuele Imprudente di chiedere al governo di approvare le modifiche a questa norma. Le nostre proposte, condivise anche con il Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo, le Organizzazioni Professionali Agricole e gli Organismi Associativi regionali consentono di introdurre il sinonimo ‘Cordisco’ per il vitigno ‘Montepulciano’, e questo darebbe soluzione alla problematica dando alle aziende la possibilità di disporre di uno strumento molto utile per informare in maniera corretta il consumatore e non perdere la denominazione esclusiva del termine di Montepulciano per le sole denominazioni (DO – DOCG) riconosciute per la nostra regione cosi come avviene già per alcuni vitigni fortemente legati ad un territorio”.