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RANDOM: CINQUE FILM DI RICKY FARINA

Cultura  | 26 November 2024

«Quello che vedo quando mi libero.»
 Ricky Farina

STEFANO NEL CAVEAU
 con Stefano Ferri

Qui il regista dà prova di grandi qualità di ritrattista (come lo stesso ama autodefinirsi) perché, primo, sa scegliere il soggetto da riprendere e come riprenderlo, e, secondo, sa mettersi in ascolto, porsi di lato (per questa mancanza invece non suscitano lo stesso interesse i suoi molti, troppi monologhi della “camera chiusa”), facendo poche domande o nessuna, e senza mai interrompere il racconto in modo che emerga l’animo di chi sta ritraendo.

Ottima anche la sequenza di montaggio, che drammatizza in maniera convincente l’intero film, aiutato da una classica colonna sonora mutuata da Johann Sebastian Bach. Ma la qualità di tali lavori è sempre determinata a monte, cioè dalla scelta del soggetto da ritrarre. Bisogna saper scegliere insomma. Tutto questo in meno di 30 minuti.

STEFANO NEL CAVEAU, 29:37, Chisciotte, 2024:
https://youtu.be/oqxsVv9m6Gs?si=Dap22oGJvtT5Hk-n
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ELENA, RITRATTO DI UNA PIANISTA
con Elena Papeschi

Ingmar Bergman amava più di tutto il primo piano, esplorare con l’obbiettivo della macchina da presa la superficie del volto umano, mostrarne morbidezze e ruvidità, esplorarne la geografia. E questo film di Ricky Farina mi ricorda molto il suo cinema, anche per la luce fredda con cui sceglie di riprendere; e amo molto, qui, questo suo soffermarsi su una azione pratica (ma amorevole) come il cucinare per parlare d’altro.

ELENA, RITRATTO DI UNA PIANISTA, 14:10, Chisciotte, 2012:
https://youtu.be/hAEE2rW_6K8?si=H-GcVNIcOczpF0oj
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IO E ILARIA
con Ilaria Palomba

Il sorriso è capace di fermare un attimo di felicità e di congelarci dentro il tempo. Qui il regista pare avere conoscenza del sorriso umano perché sa riprenderlo e dargli senso.

Quando sorridi, nel preciso istante in cui sorridi, il tempo è in grado della felicità.

IO E ILARIA, 18:44, Chisciotte, 2024:
https://youtu.be/Z8Jia7YmBJg?si=cTExya6SfHVbdnzc
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RADIO FOPPA
con Piero Ricca

Qui il regista milanese si fa reporter. Ma più di tutto di questo film, documento, mi commuove (muove) la riportata ingenuità di quegli anni – anni, ben venti, dentro i quali non ci accorgemmo mica di averlo in casa il nemico del proletariato.

RADIO FOPPA, 13:10, Chisciotte, 2013:
https://youtu.be/vOPlDEgAr84?si=zwzWCIIF24mao-LR
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QUESTI SONO I MIEI OCCHI
con Marina Castelnuovo

Questo è un film decadente perciò maestoso. È David Lynch. È Luis Buñuel. Tutto insieme. Ci sono il vivere e il morire. È tutto qui rappresentato lo scadere dell’essere umano. Mostruoso eppure grandioso. Perso nei suoi desideri. Perdutosi per essere altro da sé. Cadere. Cadere. Bisogna nella vita assolutamente imparare a cadere. Tutto fermato in una fotografia che congela e colora.

QUESTI SONO I MIEI OCCHI, 35:02, Chisciotte, 2023:
https://youtu.be/w4p-Aq2DLwI?si=IeeGSgBrpxw5dTVq
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Almeno cinque qualità emergono chiare da questo piccolo saggio di cinematografia: 1a brevità per grande capacità di montaggio, che fa di questo regista un poeta perché sa usare la moviola come un poeta userebbe l'a capo in letteratura; 2a scelta istintiva ma poi curata del soggetto; 3a povertà dei mezzi che gli permette però maggiore agilità durante le riprese; 4a impronta civile di ogni suo lavoro, per questo svolto tutto in presa diretta, fatto che ne determina la poetica neorealista, unita a una dolce aggressività nell’uso del primo piano, che ricorda per certi versi il modo (che fa suo) di John Cassavetes; 5a dolore perché l’arte richiede sempre la sua porzione non piccola di dolore, che l’artista, però, deve essere capace di tramutare in Bellezza.

Tutto ciò rende Ricky Farina poeta perché autore sempre riconoscibile, nei suoi limiti alti e nei suoi limiti bassi, poiché commosso perché presente alla vita che gli accade intorno, ma che lucidamente, in post produzione, vale a dire nel dopo artigianale che contraddistingue e fa tutta l’arte, ricompone per donare senso a tutto ciò che ha vissuto, e tutto questo gli è possibile farlo perché sa che la macchina da presa non è un mezzo ma uno strumento che non ritrae gli uomini bensì li avvicina, fino a ingrandirli per consentirci di rivederci tutti, nei nostri limiti alti e nei nostri limiti bassi, nell’inesorabile specchio umano.

MASSIMO RIDOLFI

Ricky Farina, Chisciotte Film: https://youtube.com/@rickyfarina?si=zTPYXJddWNDnGuyC

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